Istituto Culturale Ebraico Italiano 

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Barbie  ispira l’ambizione‼️

Una storia Ebraica

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Ruth Handler, la nascita di Barbie

E la Barbie? Ruth in realtà “ruba” l’idea di creare una bambola con le fattezze di un’adulta durante un viaggio in Europa. Qui si imbatte infatti in Bild Lilli, sensuale bambola per adulti nata nel 1953 ispirata a strisce fumettistiche popolari nel periodo post bellico. Ne compra un paio da portare a casa. Una volta tornata in California inizia a produrre una bambola con quelle fattezze, in serie. Non aveva dubbi sul successo che avrebbe avuto il giocattolo; del resto, osservando sua figlia Barbara (Barbie si chiama come lei) si era resa conto che la bambina inscenava “storie da grandi”, e che una bambola ben poteva rappresentare “ciò che le ragazze volevano essere”. La Mattel acquisterà i diritti della bambola tedesca nel 1964, cessandone la produzione. 

Lo sapevate che? … Barbie, Ken e la loro yiddishe mame

di Ilaria Myr

È la bambola per eccellenza, quella con cui tutte le bambine (e anche molti bambini) hanno giocato nella loro infanzia e che molti adulti oggi collezionano come un tesoro prezioso (che vale anche come un vero tesoro…). E da quando poi, due mesi fa, è uscito al cinema il film dedicato, se ne parla ovunque.

Ma tutti conoscono come è nata la Barbie – è ovviamente di lei che parliamo – e il suo legame con il mondo ebraico? Eccovelo qui.

 

La “madre” di Barbie era un’ebrea americana, Ruth Handler, nata in Colorado da due immigrati ebrei polacchi fuggiti dall’antisemitismo che si costruiscono una vita a Denver, dove il padre, Jacob, che cambia il nome della famiglia da Moskowitz a Mosko, lavora nella ferrovia. Nel 1929 Ruth conosce Eliot Handler a un ballo del B’nai Berith e nel 1938 si sposano. Da quel momento Ruth lavora nell’azienda fondata con il marito e il partner Harold Matson (dalla fusione di Eliott e Matson il nome Mattel).

 

Madre di due figli, Ruth un giorno vede sua figlia Barbara giocare con gli amici e si rende conto che preferiscono bambole più adulte rispetto ai bambolotti del tempo. Durante una vacanza in Svizzera, si imbatte in una bambola tedesca chiamata Bild Lilli, basata su un cartone animato su una seduttrice bionda. Le bambole venivano usate dagli uomini per regalarle alle loro amiche per indicare che volevano incontrarsi.

 

Ma nelle mani di Ruth la bambola – che chiama Barbie in onore della figlia Barbara – esce nel 1959 con lo slogan “You Can Be Anything” e nel 1961 si unisce Ken, chiamato come il figlio di Ruth, morto tragicamente all’età di 50 anni nel 1994. Ispirata dalle donne forti che l’avevano cresciuta, Ruth non vuole che Barbie sia semplicemente una moglie e una madre, ma una donna in carriera: Barbie è un’astronauta quasi due decenni prima che una donna vada nello spazio e nel 1992 esce anche Barbie presidente (una donna alla presidenza Usa ancora non si è vista…).

Ruth però non è solo l’inventrice di Barbie: dopo un’operazione di mastectomia a seguito di un tumore al seno, lancia una linea di protesi in silicone, molto apprezzate dalle donne che le comprano.

L’ebraismo ha sempre avuto un ruolo importante nella vita degli Handler: hanno contribuito a fondare Temple Isaiah a Los Angeles e hanno sostenuto molte cause ebraiche. Entrambi sono sepolti nel Jewish Hillside Memorial Park a Los Angeles: Ruth muore infatti nel 2002, Eliott nel 2011.

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