Dottoressa Maria Grazia Carna
Biografia ed Opere‼️
Ho cercato di scalare la montagna dell’ignoranza mettendo in discussione ogni nozione impostami… allontanandomi, libro dopo libro, dalla distesa desolata senza principi della retorica in cui ogni oasi culturale, pur essendo un evidente miraggio, diventi legge.
Quando ancora ero protetta dalle bugie infantili… quando "Shoah" era un rumore senza significato, durante quell’epoca in cui i visi erano disegni essenziale, tratteggiati a matita e dalle espressioni sintetiche.
Mi ponevo il dubbio su cosa fosse la sofferenza, quell’emozione di cui i “grandi” parlavano solo in pubblico… ma che nella vita privata sembrava non interessare.
Nasceva quindi una questione: cosa provassero i cuori di quelli a cui il dolore avesse rubato i colori?... e la risposta arrivò inaspettata senza che la stessi ancora cercando.
Ricordo che era estate, quelle di una volta, di quando il giorno friniva e la notte luccicava di insetti.
Giocavo con le mille idee dei bambini che non giungono mai a risposta, le stesse che spengeranno la loro semplicità appassendo nell’età adulta.
L’adolescenza stava correndo verso di me e da lì a poco mi avrebbe raggiunta rovesciandomi addosso sensazioni nuove… e qualche pesante pietra scolpita nei dubbi, alcuni dei quali ancora oggi mi caricano le spalle come un fardello.
Sulla scrivania di mio padre alcuni libri impilati sembravano imprigionati l’uno sotto il peso dell’altro, tutti diversi e tutti uguali, come le cose che non meritano attenzione.
Li osservavo senza guardarli, come incastonati in una realtà a cui non dare importanza… poi come uscito dalla nebbia, sbocciava nei miei occhi una scritta nuda sul bianco del dorso di uno, riportava il titolo “Se questo è un uomo”.
Quella sera la pila di libri era ancora ferma, ma aveva perso due centimetri d’altezza, e quel libro “degli adulti” si era nascosto con me sotto le mie lenzuola… ogni sera… ogni notte… al lume di una torcia a pile che ancora oggi conservo accanto a lui.
In quelle righe un uomo che ancora non conoscevo mi raccontava il proprio dolore, e senza ragione lo comprendevo provandolo come fosse il mio.
In quello che era un libro per “grandi”, trovavo maturità in me stessa che mi portava a cercare il vento, l’oceano e la libertà per tutti.
Avevo scoperto il dolore per la prima volta, e con esso perdevo parte di quella purezza che non pone domande… domande dolorose che ancora oggi non riesco a zittire, e che spero non tacciano mai.
Oggi che sono adulta, quella bambina emozionata vive dentro di me la propria purezza, mentre io la proteggo e le faccio solo da cornice… lasciandola uscire di tanto in tanto per correre libera e per donarmi un po’ di fantasia, a cui rispondo con la mia sola arma, che lei stessa mi ha insegnato ad usare.
Ho rivisto quella “passione bambina” in una donna, Miriam Jaskierowicz Arman, con la quale ora condivido questa pazzia positiva che lascia sperare, quasi tutti i giorni, rendendo la sua lotta anche la mia e scoprendo che il significato del dolore è uguale per tutti, ed è appena la scorza del suo significato.
Oggi grazie all’ICEI ho scoperto che il dolore è una macchia, che sporca l’anima di chi lo subisce… un segno indelebile della pelle che ognuno vede ma che pochi notano, una voce sottile che sussurra sotto la vita di alcuni e che, con voce rotta, dichiara:
“Il cammino di uno è quello di ognuno!”
Biografia
Maria Grazia Carnà è nata a Catanzaro e vive a Camini, un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, dopo gli studi superiori all’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato perfeziona la sua istruzione presso la facoltà di Farmacia di Pisa.
Lavora nel settore per cui ha studiato fin da subito, alternando i suoi impegni con volontariato e alcune passioni irrinunciabili: come la lettura, la pittura e l’equitazione.
Inizia scrivendo per diletto su alcune testate, confermandosi Redattrice fissa per Incipit Sistema Comunicazione, senza mai specializzarsi su un tema preciso, ma cercando contenuti di interesse sociale e culturale.
Collabora con la Prof.ssa Miriam Jaskierowicz Arman per l’organizzazione del Concorso Nazionale di Poesia per la Shoah e per la Pace "Ricordare per non Dimenticare Mai" come responsabile della comunicazione.
Nel 2023 esce il suo primo romanzo dal titolo “Blu Ionico” edito da Albatros, con il quale descrive il cammino esperienziale a cui ogni individuo si costringe, per migliorarsi e per liberarsi dalla retorica delle ideologie.
Blu Ionico!
Descrizione
Ana non conosce la vita, è giovane e pronta a far guerra, vive incerta nelle fantasie che la natura le concede e ascolta la sua Arte che ne descrive i paesaggi. Una storia semplice come lei che la camminerà, una discesa dentro la personalità di una mente vacillante, in cui lo spettro della paranoia attendeva di fortificarsi per annientare le sue fragilità, e come unica valvola di sfogo l'Arte, alla quale lascerà raccontare la sua storia e dalla quale ascolterà le parole più forti, tanto volute per quanto immaginarie. I silenzi diverranno voce, e dal nulla emergerà una realtà contraria al vero, sopraffacendola di lusinghe e schiacciandola sotto il peso di un mondo che non tarderà a mostrarsi. Sarà costretta alla scelta tra sé e l'invenzione del suo disturbo. L'Arte diverrà un'allucinazione visibile a chiunque, e una psicosi si renderà pensiero libero in una mente arida di basi profonde. La psicosi di Ana diverrà molesta fino al ritiro sociale rendendo ognuno un nemico sul quale sperimentare il timore, fino a renderla straniera in quel luogo chiamato casa.
Prezzo 15.90€